giovedì 4 agosto 2016

comincio da qui

CIAO questo blog 
è dedicato a tutti coloro che come me, amano  i gatti da una vita. 
Ma sopratutto dedicato a loro :i miei gatti.
 Posso dire di averne amati tanti.
Fin da piccola li adoro ,e
nella casa di mio nonno 
c'erano tanti gattini , lui aveva una casa grande, dei  campi  e di animali ne teneva parecchi.
Posso dire di essere vissuta con queste meravigliose e misteriose  creature.
I gatti possono essere affettuosi, teneri, coccoloni , ma anche ribelli  e con un caratterino dispettoso dipende dal tipo di gatto , se è maschio, oppure femmina, dicono che siano loro a scegliere la persona con cui stare .....sara' vero??? 
Io vi racconto un po' la mia storia .
Lei è la mia micia BLACK


 A dicembre del 2015 siamo venuti ad abitare nella nuova casa e come promesso mio marito ed io abbiamo portato a casa Birillo un gattino di 7 mesi .



DI LUI HO SOLO QUESTA FOTO
perché poco dopo averlo fatto fatto uscire per i suoi bisogni è scappato e da allora non si è più' fatto vivo. Ho messo fuori la pappa e la cuccetta , e mentre i giorni passavano .... ecco qui che incontro lei .Una sera fredda d'inverno la vedo dalla finestra della  mia cucina che si avvicina alla ciotola  per mangiare.
Vedo questo esserino  che su per giù' avrà' avuto anche lei non più' di  6 , 7 mesi .
Ho battuto piano sulla finestra perché non volevo disturbarla.





  I nostri occhi si sono incrociati per la prima volta e  il mio cuore si è riempito di gioia , non sapevo ancora da dove veniva e mentre mangiava beatamente quella che non era la sua pappa ,le ho dato un nome: si chiamerà' Black end white .BLACK più' facilmente.

Ecco questa è la mia micia oggi.

Ma torniamo un po' indietro,a quando appunto la guardavo dalla finestra ,
lei era li' ogni sera più' o meno alla stessa ora .
In quel periodo non avevamo le luci fuori ed era abbastanza buio , avevamo messo due piccole renne di natale per fare un po' di luce e mi bastava per vederla ,mangiava e correva via.
La sua dimora era una vecchia villa qui davanti ,un giorno l'ho vista seduta li  fuori ed era evidente che si spostava solo per mangiare.
Avevo messo la pappa in un punto sotto la finestra per vederla arrivare , i primi giorni la seguivo solo con lo sguardo e con un  lieve ticchettio sul vetro  la salutavo : ciao Black! , Nei giorni successivi ho osato  aprire  un pochino la finestra facendo piano piano. Mi coprivo bene, faceva  freddo e io le parlavo attraverso il vetro, l'unico modo per comunicare con lei.
Aspettavo  con ansia  ogni sua visita notturna, per me  era diventata una dolce abitudine , ma durava poco ,il tempo di mangiare  e poi se ne andava soddisfatta. A volte alzava anche lo sguardo e pensavo volesse ringraziarmi per  ciò' che  di buono le offrivo. 



Mi muovevo pianissimo ,ogni rumore un po' più' forte la faceva scappare ....e quando succedeva  ci stavo  male ,aspettando la sera successiva per vederla di nuovo!.

Black era diventata parte della mia nuova vita .Non è stato facile per me cambiare casa,paese e abitudini sono troppo metodica  e le cose nuove mi spaventano .
Questa gattina   selvatica mi faceva dimenticare le cose tristi e più' la vedevo più' mi ci affezionavo anche solo per una manciata di minuti.
Dalla finestra  ha imparato ad ascoltare la mia voce che ormai le era familiare e attraverso l'inferriata le facevo le sue prime foto. .Ogni sera era una sfida ed ora era quella  di aprire  la porta e vederla più' da vicino.   Niente con lei e stato facile  .Sera dopo sera sempre più vicina era la sua pappa e quello che sembrava impossibile ,ora era li vicino a me .Seduta sull'uscio di casa imbacuccata con guanti ,sciarpa, berretto e un piumone da eschimese l'aspettavo ogni sera alle sei l'ora in cui usciva per venire da noi. A volte si faceva attendere  e io rimanevo li ad aspettare ore mentre diventava sempre più' freddo e più' buio. Mi sono chiesta  chi me lo faceva fare, portare a casa un altro gattino piccolo sarebbe stato più' facile e meno impegnativo.  Il più' delle volte mi scoraggiavo volevo lasciar perdere , mi arrabbiavo ,minacciandola di non darle più'  da mangiare . Mio marito interveniva in suo favore , diceva di portare pazienza ottimista qual'è ,di capire che lei era un gattino selvatico e che mi ci voleva tempo e tanta pazienza, cosa che io non avevo .E allora quando si ripresentava con quegli occhioni che la rendevano ancora  più'  bella  nel suo manto nero e bianco  dimenticavo tutto e riprendevo ad aspettarla seduta sull'uscio , convinta che potesse veramente capirmi mentre le parlavo, Il mio vicino  vedendomi  al buio,sola,e tutta  imbacuccata al freddo  avrà' pensato  che ero  un po'  matta.Non sapevo chi era ma solo a febbraio  ho capito che si trattava di una femmina . Qui  giravano anche altri gatti (evidentemente  se la contendevano) ,passavano tutti  sotto alla finestra attirati dal cibo  e nel frattempo finché non la vedevo   li spaventavo perché non volevo gli rubassero la pappa.
A volte si fermava per pochi istanti,si riposava , mangiava   mentre il corteggiatore l'aspettava.
Il prescelto era un bel gattone  tutto grigio.
Da noi alla villa ci separa una strada e  le macchine fanno a gara in velocità,  Per  giorni non vedendola tremavo al pensiero che l'avessero investita ma poi ritornava e   veniva ancora da noi .
Per mesi mi sono armata di pazienza , ho provato con un boccone dalla mia mano e una volta ci sono anche riuscita.....che emozione dopo tanta fatica ecco un passo in avanti!

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